Trust, holding e altri strumenti di protezione e ottimizzazione, caratteristiche e finalità
La pianificazione fiscale e patrimoniale per soggetti con elevate disponibilità richiede l’impiego di strumenti giuridici evoluti e un approccio integrato tra aspetti fiscali, civilistici e successori
La pianificazione fiscale e patrimoniale assume particolare rilevanza nei casi di detenzione di asset complessi o patrimoni familiari di rilevante entità. Strumenti giuridici avanzati come il trust e le società holding consentono non solo un’efficace protezione degli attivi, ma anche un’ottimizzazione degli oneri fiscali, nel rispetto delle normative nazionali e internazionali. Il presente contributo analizza le caratteristiche, le finalità e le implicazioni fiscali dei principali strumenti di pianificazione disponibili per soggetti ad elevata capacità contributiva.
Il trust
Il trust è un istituto di origine anglosassone, riconosciuto nell’ordinamento italiano con la ratifica della Convenzione dell’Aja del 1985 (Convenzione dell’Aja del 1° luglio 1985, ratificata con L. 364/1989 – Riconoscimento dei trust stranieri nell’ordinamento italiano). Esso consente al disponente di trasferire beni a un trustee, con l’obbligo di amministrarli nell’interesse di uno o più beneficiari, per finalità anche non lucrative. Dal punto di vista fiscale, il trust può essere opaco (tassato direttamente) o trasparente (tassazione in capo ai beneficiari). La corretta qualificazione ha effetti rilevanti ai fini delle imposte dirette e indirette (Circolare Agenzia delle Entrate n. 61/E del 27 dicembre 2010 – Regime fiscale dei trust opachi e trasparenti).
Le società holding
Le società holding sono entità costituite con lo scopo di detenere partecipazioni in altre società, esercitando un’attività di direzione e coordinamento. Esse rappresentano uno strumento flessibile per il consolidamento del controllo societario e la razionalizzazione della gestione patrimoniale. Dal punto di vista fiscale, la holding consente di beneficiare del regime di participation exemption (PEX) di cui all’art. 87 del TUIR, con esenzione del 95% delle plusvalenze realizzate su partecipazioni qualificate, al verificarsi di specifiche condizioni.
Altri strumenti di protezione e ottimizzazione
Oltre al trust e alla holding, possono essere utilizzati:
- fondazioni di famiglia: per la gestione intergenerazionale dei patrimoni;
- patti di famiglia: per il passaggio generazionale dell’impresa;
- contratti fiduciari: per la gestione riservata di asset specifici.
L’utilizzo combinato di questi strumenti, adeguatamente strutturato, può comportare un significativo vantaggio in termini di pianificazione successoria e contenimento del carico fiscale.
Profili critici e antielusivi
L’impiego di strumenti di pianificazione patrimoniale è sottoposto all’attenzione dell’amministrazione finanziaria, in particolare per prevenire condotte elusive o abusive. La disciplina dell’abuso del diritto (art. 10-bis L. 212/2000) impone che ogni operazione sia sorretta da valide ragioni economiche e non persegua esclusivamente un risparmio d’imposta. È pertanto fondamentale una corretta impostazione giuridica e fiscale degli strumenti adottati, con il supporto di professionisti qualificati.
Conclusione
La pianificazione fiscale e patrimoniale per soggetti con elevate disponibilità richiede l’impiego di strumenti giuridici evoluti e un approccio integrato tra aspetti fiscali, civilistici e successori. Il trust, la holding e altri veicoli specializzati rappresentano soluzioni efficaci, a condizione che siano conformi al quadro normativo vigente e finalizzati a scopi economico-patrimoniali leciti e trasparenti.
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*Avv. Thomas Coppola, Professore a contratto presso Università degli studi di Urbino “Carlo Bo” Dipartimento di Giurisprudenza - Cattedra di Diritto Commerciale - Legale Coppola & Partners