Comunitario e Internazionale

Social network ed educazione digitale: a che punto siamo?

L'Unione Europea ha creato il piano d'azione per l'istruzione digitale (2021-2027) volta a sostenere l'adeguamento sostenibile ed efficace dei sistemi di istruzione e formazione degli Stati membri dell'UE all'era digitale

di Alessandra Giffuni*

Ormai da circa 20 anni i social network sono entrati in maniera costante nella nostra vita e hanno cambiato radicalmente abitudini e modi di relazionarsi con il mondo.

Come accade spesso per le grandi rivoluzioni che modificano in maniera capillare la società, è importante conoscerne in profondità le dinamiche per viverle in modo attivo e non subirne gli effetti meno positivi.

Buona parte della popolazione si rapporta in modo regolare ai social media, più di tutti i giovani. I benefici dei social network sono sicuramente molteplici, in particolare per ragazzi e bambini, eccone alcuni:

alfabetizzazione multimediale digitale per permettere di sviluppare capacità comunicative utili in futuro nel mondo del lavoro o nell'interazione con amici e familiari;

apprendimento collaborativo per ampliare la comprensione del mondo e sviluppare un senso critico e conoscenze su molteplici argomenti;

salute mentale e benessere dati, ad esempio, dalla rimozione dei confini dell'incontro e del mantenimento delle persone e della formazione di legami. Per i bambini che possono avere una disabilità o delle difficoltà con gli altri all'interno della propria comunità, può essere un ottimo modo per iniziare a connettersi con altre persone che condividono le loro idee e interessi, attraverso il supporto della tecnologia.

Sebbene i social network abbiano un grande potenziale nella formazione delle nuove generazioni, ci sono alcuni rischi da monitorare e prevenire, come la dipendenza e il calo d'attenzione dovuto alla mole di contenuti sempre più veloci e frammentari, altri sono invece legati a una totale assenza di educazione digitale, civica ed emotiva e trovano terreno fertile anche all'interno dei social stessi, come il cyberbullismo, il catfishing, il furto di identità, discriminazione e tanto altro.

Per far fronte a questo tipo di fenomeni è importante investire sempre di più in un'educazione digitale capillare, al fine di creare un sano equilibrio tra vita online e offline, guidare i ragazzi in un utilizzo consapevole della tecnologia e dare loro gli strumenti per muoversi in maniera consapevole nell'infinitezza del web. In Italia, tre ragazzi su dieci usano il web per contrastare discriminazioni ed episodi di sessismo, numeri ancora distanti rispetto ai coetanei dell'Ue. Lo scorso ottobre, a Milano, si sono tenute le Giornate europee sulla cittadinanza digitale che hanno coinvolto studenti di oltre 50 istituti superiori, docenti e adulti interessati alla tematica di tutta Italia, oltre a diversi partner europei.

Da questi incontri è emerso che i rischi di cui sopra, sono dovuti alla rapida evoluzione del mondo digitale e al divario culturale digitale che rende difficile per i genitori e gli educatori comprendere appieno potenzialità e rischi per i più giovani.

Quali temi stanno più a cuore? Per i ragazzi italiani: contrastare episodi di sessimo (50%), lotta alle discriminazioni (47,2%), povertà nel mondo (39,3%), ecologia e cambiamenti climatici (38,9%); pericoli in rete (29,6%). Per i ragazzi europei: pericoli in rete (50,3%), ecologia e cambiamenti climatici (42,1%), povertà nel mondo (37,6%), contrastare episodi di sessimo (35,4%), lotta alle discriminazioni (33,5%).

Secondo gli ultimi dati di settore, al 74% degli italiani nessuno, però, ha insegnato ad essere cittadini digitali, diversamente dal 47,6% dei ragazzi europei; ed è sconcertante se si pensa che secondo gli studi di settore i ragazzi passano più di due mesi l'anno sul proprio smartphone.

A riguardo, l'Unione Europea ha creato il piano d'azione per l'istruzione digitale (2021-2027) volta a sostenere l'adeguamento sostenibile ed efficace dei sistemi di istruzione e formazione degli Stati membri dell'UE all'era digitale.

Tra i principali aspetti che caratterizzano questo piano spiccano un approccio integrato all'uso delle tecnologie digitali nell'istruzione e un'attenzione ancora più concentrata sullo sviluppo delle competenze digitali.

Il nuovo piano vuole essere una guida per gli stati membri, al fine di strutturare in modo coerente e condiviso i rispettivi "Recovery" and Resilience Plans", favorendo altresì lo sviluppo di sinergie strutturate con strumenti di finanziamento (Erasmus, Horizon Europa, Digital Europe Programme, FSE, FESR, etc.)

Questo progetto articola in due priorità strategiche: "Sviluppare un ecosistema efficiente di istruzione digitale" e "Migliorare le competenze e le abilità digitali per la trasformazione digitale" cui fanno riferimento una serie di obiettivi il cui raggiungimento verrà perseguito attraverso un'azione sinergica di tutti gli attori che contribuiscono allo sviluppo e al progresso del processo di istruzione in Europa.

*di Alessandra Giffuni, CEO di The Talent Lab

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