Comunitario e Internazionale

La giustizia dell’Unione è sempre più «preventiva»

Nel bilancio statistico della Corte di giustizia dell’Unione europea relativo al 2022 le richieste pregiudiziali in aumento soprattutto da Germania e Italia

di A.Gal.

La giustizia europea è sempre più”preventiva”, tanto che il consistente spostamento dell’attività della Corte verso le cause pregiudiziali potrebbe presto portare anche a una modifica del trattato, con un ampliamento delle competenze specifiche sul punto del Tribunale continentale.

Nel bilancio statistico giudiziario dell’Unione europea relativo al 2022 e caratterizzato dai grandi macrotemi della modernità - Stato di diritto, ambiente, protezione dei dati personali nell’era digitale - e dalle misure restrittive adottate dall’Ue per la guerra in Ucraina, il dato più significativo resta lo spostamento dell’attività decisoria alla fase pregiudiziale. I rinvii pregiudiziali alla Corte, nel 2022, sono arrivati più frequentemente dai giudici tedeschi (98), seguiti dai colleghi italiani (63), bulgari (43), spagnoli (41) e polacchi (39).

La Corte di giustizia,sfruttando la possibilità offerta dai Trattati, il 30 novembre scorso ha presentato al legislatore dell’Unione la domanda per trasferire al Tribunale la competenza pregiudiziale in materie specifiche, oltre che per l’allargamento del meccanismo di ammissione preventiva delle impugnazioni contro le decisioni del Tribunale.

Il numero di cause pendenti davanti alla Corte è stabile (1111 fascicoli nel 2022 contro 1113 cause nel 2021), quello delle cause definite è leggermente maggiore di quello delle cause proposte. Tuttavia la complessità delle questioni proposte alla Corte richiede tempi più lunghi per la definizione; da qui il ricorso sempre più frequente alle ordinanze, che ha contenuto la durata globale dei procedimenti (16,4 mesi) rimasta in linea con il 2021 (16,6 mesi). In aumento invece i tempi del trattamento delle cause pregiudiziali (17,3 mesi, contro 16,7 mesi nell’anno precedente).

Quanto al Tribunale, dopo le cause legate alla crisi sanitaria (aiuti di Stato, appalti pubblici, politica commerciale, sanità pubblica, accesso ai documenti e alla funzione pubblica) che hanno caratterizzato il 2021, nel 2022 predominano i contenziosi sulle misure restrittive adottate dall’Unione nel contesto della guerra in Ucraina. Questo ambito ha rappresentato, con 103 nuove cause, l'11,4% del totale delle cause proposte nel 2022, contro il 4,8% nel 2021 e il 3% nel 2020.

Nel settore degli aiuti di Stato, sono state proposte 68 cause, contro i 46 fascicoli nel 2021 e i 42 nel 2020.

Per contro, la statistica rileva un calo del numero di nuovi ricorsi in materia di proprietà intellettuale (270 contro 308 nel 2021 e 282 nel 2020) e della funzione pubblica (66 contro 81 nel 2021 e 120 nel 2020).

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