Agcom, legittimi i contributi imposti agli operatori postali per sostenere i costi operativi dell'autorità nazionale
L'attività di regolamentazione del settore in base al diritto Ue può essere finanziata esclusivamente con risorse private o miste
La Cgue ha affermato che rispetta il diritto Ue l'imposizione agli operatori del mercato dei servizi postali di pagare contributi a copertura dei costi operativi dell'autorità di regolamentazione del settore postale in Italia, l'Agcom.
Con la sentenza sulla causa C-226/22 la Corte di giustizia Ue ha chiarito che l'imposizione dell'obbligo è legittima anche nel caso in cui non sia previsto alcun finanziamento da parte dello Stato a favore dell'autorità nazionale di regolamentazione e anche se non viene applicata alcuna differenziazione in base ai diversi tipi di servizi postali forniti. Infatti, afferma la Cgue, tale onere finanziario può essere imposto in modo uniforme a tutti gli operatori del settore, fornitori di servizi di corriere espresso o di quello universale.
Il caso italiano
Alcuni operatori di servizio di corriere espresso avevano proposto ricorso per l'annullamento di talune delibere dell'Agcom che imponevano loro l'obbligo di contribuire al funzionamento dell'Authority. La vicenda arrivata davanti al Consiglio di Stato è stata oggetto del rinvio pregiudiziale alla Cgue per l'interpretazione della direttiva comunitaria che regola il settore.
Le motivazioni della Corte
La Cgue ha chiarito che gli Stati mebri sono pienamente liberi di stabilire che il funzionamento delle authority sia finanziato anche dai privati e che tale contribuzione posaa esser anche al fine di ottenere la dovuta autorizzazione a operare in tale mercato. Inoltre, chiarisce sempre la Cgue, gli ordimanetei nazionali possono parametrare l'onere con un sistema misto pubblico- privato così come escludere totalmente l'apporto di risorse statali. Così come è legittima la previsione di non operare alcuna distinzione tra fornitori del servizio postale universale e operatori di corriere espresso. Unico requisito dell'obbligo imposto è quello di essere trasparente, accessibile, preciso e univoco, reso pubblico anticipatamente e basato su criteri oggettivi.