Professione e Mercato

Al via i nuovi bandi di Cassa Forense per l’organizzazione e la compliance degli Studi professionali

Le domande possono essere presentate entro il 30 settembre 2024

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di Gioia Audrey Camillo *

In virtù del successo riscosso dai bandi del 2023 per il contributo alle spese per la certificazione ai sensi della Norma UNI 11871:2022, Cassa Forense il 9 aprile 2024 ha pubblicato altri due bandi, il numero 8 rivolto ai singoli professionisti e il numero 9 rivolto agli studi associati, destinati al finanziamento delle spese occorse per le certificazioni di qualità e per l’adozione di procedure a salvaguardia degli adempimenti privacy e antiriciclaggio, nonché all’introduzione di modelli organizzativi ex D.Lgs. 231/2001.

A chi è destinato

Se molto aveva fatto discutere l’esclusione dal precedente bando degli Studi multidisciplinari, con il bando numero 9/2024 Cassa Forense ha dato anche a questi la possibilità di accedere ai contributi: possono essere infatti destinatari del bando anche gli studi associati multidisciplinari, a patto che la maggioranza assoluta dei soci sia composta da iscritti alla Cassa Forense.

Il bando numero 8/2024, invece, è destinato alle persone fisiche, con queste intendendosi tanto gli avvocati, quanto i praticanti avvocati, purché iscritti o in corso di iscrizione alla Cassa Forense.

Per quanto, come si vedrà più avanti, siano parzialmente di diversa natura le attività finanziabili, sono esclusi dall’accesso al contributo coloro i quali abbiano già usufruito dei contributi di cui ai bandi 8 e 9/2023; sono inoltre esclusi coloro i quali non siano in regola con la presentazione del Modello 5 e con il versamento dei relativi contributi, che abbiano beneficiato di contributi o di erogazioni statali per gli stessi scopi da altri enti o dallo Stato – nel caso dei singoli professionisti, è prevista altresì l’esclusione nel caso di avvenuta percezione di altri contributi a sostegno della professione a seguito di bandi erogati nel 2024.

Cosa è compreso

L’alveo delle prestazioni soggette a contributo si è allargato a ricomprendere non più solo la certificazione di qualità secondo la norma UNI 11871 e l’adozione di un modello organizzativo 231: con il fine di supportare l’organizzazione in generale degli studi legali, Cassa Forense finanzia il 50% delle spese, sostenute o da sostenersi, volte altresì all’acquisizione della certificazione UNI PdR 125 per la parità di genere, UNI ISO 27001 per la sicurezza delle informazioni e protezione della privacy, UNI ISO 37001 per la prevenzione della corruzione, nonché gestione privacy e antiriciclaggio e relativi corsi di formazione.

Il concetto di organizzazione quindi si estende, fortunatamente, ad accogliere da un lato l’adozione o il miglioramento della gestione di norme cogenti, come quelle relative a privacy e antiriciclaggio, dall’altra, e in maniera complementare, verso tre standard di normazione volontaria, a protezione dei dati, in contrasto alla corruzione e a tutela della parità di genere.

A proposito di quest’ultima, infatti, vale la pena ricordare come proprio la PdR 125, nella sua introduzione, richiami specificamente la situazione di disequilibrio relativa al ruolo femminile all’interno degli studi professionali, nei quali le donne sono impiegate principalmente come funzione di supporto e, anche laddove avessero altri titoli e altri incarichi, soffrono la presenza del famoso soffitto di cristallo, o glass ceiling, che rende loro maggiormente difficile l’accesso a posizioni di comando.

I bandi

I bandi del 2024, i cui testi sono disponibili sul sito di Cassa Forense, coprono il 50% delle spese relative alle attività di cui si è detto nel paragrafo precedente.

Per ottenere il contributo è necessario presentare le sole fatture, che non devono necessariamente essere saldate, e quindi quietanzate, purché siano riconducibili ad attività ammissibili e siano datate tra il 1° dicembre 2023 e il 16 settembre 2024 inclusi.

Le domande possono essere presentate, sempre attraverso il sito di Cassa Forense, tra il 16 aprile 2024 e il 30 settembre 2024.

Per quanto attiene alla graduatoria, fatta salva la capienza dei fondi stanziati, è meramente cronologica quanto agli studi persone giuridiche, mentre tiene conto anche del reddito 2023 e dell’età anagrafica per quanto riguarda i professionisti persone fisiche.

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*A cura di Gioia Audrey Camillo, consulente manageriale per studi professionali

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