Penale

Appello penale: la mancata riassunzione della prova decisiva

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a cura della Redazione PlusPlus24 Diritto

Prova penale – Prova decisiva – Appello – Mancata riassunzione della prova decisiva.
La mancata assunzione di una prova decisiva è configurabile quando sia dimostrata, all'interno della motivazione della decisone impugnata, l'esistenza di lacune o di manifeste illogicità, ricavabili dal testo dello stesso provvedimento e riguardanti punti di decisiva importanza, che sarebbero state presumibilmente evitate se si fosse proceduto all'assunzione o alla riassunzione di determinate prove in appello, tali da determinare un esito diverso del giudizio.
•Corte di cassazione, sezione III penale, sentenza 21 novembre 2017 n. 52809

Impugnazioni - Cassazione - Motivi di ricorso - Mancata assunzione di prova decisiva - Accertamento peritale - Prova decisiva - Esclusione - Conseguenze.
La mancata effettuazione di un accertamento peritale (nella specie sulla capacità a testimoniare di un minore vittima di violenza sessuale) non può costituire motivo di ricorso per cassazione ai sensi dell'art.606, comma 1, lett. d), c.p.p., in quanto la perizia non può farsi rientrare nel concetto di prova decisiva, trattandosi di un mezzo di prova “neutro”, sottratto alla disponibilità delle parti e rimesso alla discrezionalità del giudice, laddove l'articolo citato, attraverso il richiamo all'art. 495, comma 2, c.p.p. si riferisce esclusivamente alle prove a discarico che abbiano carattere di decisività.
•Corte di cassazione, sezioni Unite penali, sentenza 31 agosto 2017 n. 39746

Impugnazioni penali - Ricorso per cassazione - Casi di ricorso - Mancata assunzione di una prova decisiva - Prova decisiva - Nozione - Ambito di operatività.
Deve ritenersi “decisiva”, secondo la previsione dell'articolo 606, comma 1°, lettera d), c.p.p. la prova che, confrontata con le argomentazioni contenute nella motivazione, si riveli tale da dimostrare che, ove esperita, avrebbe sicuramente determinato una diversa pronuncia; ovvero quella che, non assunta o non valutata, vizia la sentenza intaccandone la struttura portante. In ogni caso, peraltro, il carattere di prova decisiva è escluso sia con riguardo al confronto, sia con riguardo all'accertamento peritale.
•Corte di cassazione, sezione IV penale, sentenza 11 luglio 2017 n. 33770

Impugnazioni - Cassazione - Motivi di ricorso - Mancata assunzione di prova decisiva - Giudice di pace - Procedimento - Applicabilità - Limiti.
Anche in relazione al processo innanzi al giudice di pace, la mancata assunzione di una prova decisiva - quale motivo di impugnazione per cassazione - può essere dedotta solo in relazione ai mezzi di prova dei quali sia stata chiesta formalmente l'ammissione, e non nel caso in cui il mezzo di prova sia stato sollecitato dalla parte mediante l'invito al giudice del merito ad avvalersi dei poteri discrezionali di integrazione probatoria di cui all'art. 32 del d.lgs. 274 del 2000 (che richiama implicitamente la disciplina dell'art. 507 cod. proc. pen.) e questi abbia ritenuto tale mezzo di prova non necessario ai fini della decisione.
•Corte di cassazione, sezione IV penale, sentenza 5 luglio 2017 n. 32620

Impugnazioni - Cassazione - Motivi di ricorso - Mancata assunzione di prova decisiva - Accertamento peritale - Prova decisiva - Esclusione - Conseguenze.
La perizia non rientra nella categoria della “prova decisiva” e il relativo provvedimento di diniego non è censurabile ai sensi dell'art. 606, comma primo, lett. d), c.p.p., in quanto costituisce il risultato di un giudizio di fatto che, se sorretto da adeguata motivazione, è insindacabile in cassazione.
•Corte di cassazione, sezione II penale, sentenza 12 dicembre 2016 n. 52517

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