Avvocati, approvata la riforma delle pensioni: dal 2025 al via il sistema contributivo
Il nuovo Regolamento Unico della Previdenza Forense entrerà in vigore dal 1° gennaio 2025. I nuovi iscritti da quella data avranno diritto alla “pensione unica di vecchiaia contributiva”, calcolata esclusivamente secondo il sistema contributivo
Con l’approvazione da parte dei Ministeri Vigilanti della delibera del Comitato dei Delegati del 23 maggio 2024 si conclude il lungo iter della Riforma Previdenziale di Cassa Forense che dal 2025 passa al sistema contributivo. Nonostante il sistema sia in equilibrio, l’Istituto presieduto da Walter Militi fa sapere che il cambio di regime si è reso necessario in una visione prospettica per garantire solidità al sistema sul lungo periodo.
Agli iscritti a cavallo della riforma si applicherà il sistema di calcolo misto. Si riducono contestualmente i contributi minimi; via libera anche alle agevolazioni per gli under 35 che verseranno la metà per i primi sei anni. Il contributo soggettivo poi passa al 16% per il 2025 per arrivare al 18% dal 2027. Sopra i 130mila euro di reddito è dovuto il contributo del 3%. E ancora: la prima rata slitta 30 settembre mentre sale fino al 20% del reddito la contribuzione modulare volontaria massima. Infine, l’importo del trattamento minimo sarà 12.500 euro tra gennaio 2025 e dicembre 2026, per poi scendere a 10.250 euro a partire dal 2029.
Vediamo nel dettaglio quali sono le principali modifiche.
Passaggio al sistema contributivo - A partire dal 1° gennaio 2025, dunque, è prevista l’introduzione del sistema di calcolo contributivo “pro rata” delle prestazioni pensionistiche. Agli attuali iscritti si applica il sistema di calcolo misto che prevede una prima quota calcolata con il sistema retributivo vigente per le anzianità contributive sino al 31 dicembre 2024, e una seconda con il sistema contributivo, per le anzianità successive al 2024. Gli iscritti a partire dal 1° gennaio 2025, invece, avranno diritto alla “pensione unica di vecchiaia contributiva”, calcolata esclusivamente secondo il sistema contributivo.
Requisiti per il diritto alla prestazione - Rimangono invariati i requisiti per il diritto a pensione dei professionisti già iscritti, a cui si applica il regime di calcolo misto. Per i professionisti cui si applica il regime di calcolo integralmente contributivo la pensione potrà essere ottenuta:
• all’età di 70 anni con almeno 5 anni di contributi versati.
• all’età di 65 anni con almeno 35 anni di contributi versati e un importo alla decorrenza almeno pari al trattamento minimo vigente nell’anno.
Riduzione dei contributi minimi - Nel 2025 il contributo minimo soggettivo sarà di € 2.750,00 ed il contributo minimo integrativo sarà di € 350,00 euro. Nel 2024 i contributi sono stati rispettivamente di € 3.355,00 e € 850,00.
Agevolazioni - Gli iscritti di età inferiore ai 35 anni versano per i primi 6 anni la metà del contributo soggettivo e integrativo minimi. Il versamento in misura ridotta comporta il riconoscimento dell’intero anno ai fini del diritto alle prestazioni.
Revisione aliquote contributive - Il contributo soggettivo passa al 16% per il 2025, al 17% nel 2026 ed al 18% a partire dal 2027. Il tetto reddituale del 2025 è pari a € 130.000, oltre il quale continua ad essere dovuto il contributo del 3%. Il versamento della prima rata è stato posticipato al 30 settembre, unificandolo con il termine previsto per la presentazione del modello 5.
Pensionati attivi - Per i pensionati di vecchiaia che proseguono l’attività lavorativa, l’aliquota contributiva aumenta al 12% del reddito professionale netto ai fini Irpef.
A tale incremento fa fronte la reintroduzione dei supplementi triennali di pensione con il riconoscimento per la determinazione del montante della metà del contributo versato.
Modulare volontaria - La percentuale della contribuzione modulare volontaria massima sale dal 10% al 20% del reddito netto professionale entro il tetto reddituale. Un istituto che consente su base volontaria, con piena deducibilità per i professionisti che non si avvalgono del regime forfetario, di migliorare l’adeguatezza delle prestazioni pensionistiche.
Integrazione al minimo - L’importo del trattamento minimo è stato gradualmente adeguato in coerenza con la riduzione del contributo minimo. Sarà 12.500 euro tra il 1° gennaio 2025 e il 31 dicembre 2026, 11.400 euro nel successivo biennio e 10.250 euro a partire dal 2029, con rivalutazione di tale importo dal 2030.
Regolarizzazione spontanea - In caso di regolarizzazione spontanea le sanzioni saranno ridotte del 60% in luogo dell’attuale 50%.
Rateazioni più facili - Chi ha in corso una rateazione, se in regola con i versamenti, potrà richiederne una seconda.