Professione e Mercato

Avvocati, aumentano pensioni e contributi

Le decisioni prese dal Cda di Cassa forense con una delibera che deve ora essere approvata dal ministero della Giustizia

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di Valeria Uva

Dal 2023 le pensioni degli avvocati saranno rivalutate dell’8,1% ma, allo stesso tempo, aumentano i contributi minimi soggettivi da versare a Cassa forense. Queste le decisioni prese dal Cda dell’ente la scorsa settimana con una delibera che per entrare in vigore deve ora essere approvata dal ministero vigilante (la Giustizia). Ma che avrà comunque effetto retroattivo.

In pratica, il Cda ha confermato appieno i coefficienti di rivalutazione Istat per il 2023 pari appunto all’8,1 per cento. A tanto quindi ammonterà l’aumento, che scatterà dal mese successivo all’approvazione della delibera con il riconoscimento degli arretrati a partire da gennaio. Ma, allo stesso tempo, la “manovra” 2023 prevede un corrispondente incremento per gli iscritti in attività che versano il contributo minimo soggettivo: si passerà dai 2.945 euro previsti nel 2022 ai 3.185 euro per il 2023 (più 8,1% appunto). L’aumento sarà temporaneo: dal 2024, infatti, con la riforma previdenziale (anche questa in attesa dell’ok della Giustizia) il minimo soggettivo scenderà a 2.200 euro. Sale anche da 100mila a 107mila euro la soglia di reddito oltre la quale non sono più dovuti contributi obbligatori.

In Enpab (biologi) intanto è stata decisa dal Cda l’incremento della rivalutazione dei montanti contributivi per l’anno 2020/2021 in misura pari all’1,4399%, destinando in favore degli iscritti una quota delle risorse provenienti dal rendimento del patrimonio per oltre 8 milioni di euro.

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