Professione e Mercato

Avvocati, parte la certificazione di qualità - Bandi di Cassa forense per 1,5 mln

Valter Militi: "La certificazione consentirà di fare un passo avanti nell'affermazione di un valore: il modello organizzativo, la struttura, la forma di uno Studio e le sue regole"

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di Francesco Machina Grifeo

Pari opportunità, inclusività e tutela della genitorialità con iniziative aggiuntive quali parental policy, smart working o comunque "incarichi compatibili". Ma anche una carta in più nella partecipazione ad appalti, bandi di gara pubblici o privati, e condizioni migliori nella stipula di coperture assicurative. Debutta per avvocati, commercialisti ed esperti contabili la certificazione di conformità per una "corretta e moderna" gestione dei loro studi professionali secondo la Norma UNI 11871. L'Italia è il primo Paese a livello europeo a dotarsi di tale Norma.

Grazie alla Prassi di Riferimento UNI/PdR 146 presentata nella giornata di ieri presso Cassa forense su iniziativa di ASLA (Associazione italiana degli Studi Legali Associati) vengono così definiti il regolamento e i criteri secondo i quali gli organismi di certificazione verificano se gli studi rispondono positivamente a una serie di criteri organizzativi. E cioè: la definizione dei ruoli interni, la gestione dei rischi, la programmazione degli obbiettivi, la sostenibilità, l'inclusione nel lavoro e la tutela delle diversità, stabiliti dalla Norma UNI.

Per agevolare questo passaggio Cassa forense sta preparando due bandi di finanziamento per la somma complessiva di 1,5 milioni di euro, che verranno deliberati (previa valutazione del C.D.A.) nel mese di luglio, destinati sia agli avvocati che esercitano la professione individualmente che agli studi legali associati. Il contributo coprirà il 50% della spesa complessiva destinata al processo di certificazione fino ad un massimo di 5.000 euro.

"Con questo bando vogliamo aiutare e sostenere chi desidera approcciarsi alla professione in modo più strutturato e organizzato anche nel caso di singoli professionisti. Crediamo che questa Norma consentirà di fare un deciso passo in avanti nell'affermazione di quello che consideriamo un valore: il modello organizzativo, la struttura, la forma di uno Studio e le sue regole" dichiara Valter Militi, Presidente della Cassa Nazionale Forense.

Grazie alla certificazione, si legge in una nota della Cassa, gli studi si candidano a essere dei luoghi di lavoro "attrattivi per i giovani talenti che sempre di più hanno bisogno di un progetto e una visione cui aderire". Gli studi che otterranno la certificazione, per esempio, si impegnano a promuovere le pari opportunità e l'inclusività dei loro professionisti assicurando percorsi di formazione dedicati e crescita interna.

Anche la tutela della genitorialità rientra tra i principi valorizzati dalla Norma. Le realtà che ricevono il marchio di qualità si impegnano a esplicitare con trasparenza la durata dei congedi di maternità e paternità, la presenza di eventuali permessi familiari, le iniziative di parental policy attivate su base volontaria a partire, ad esempio, dall'introduzione dell'orario flessibile, dello smart working, fino all'assegnazione di incarichi maggiormente compatibili con le esigenze dei neogenitori.

La certificazione di conformità rispetto a quanto indicato dalla Norma sarà utile anche per avere accesso a incarichi professionali nell'ambito di appalti, bandi di gara pubblici o privati, oltre che portare a una riduzione dei costi relativi alle coperture assicurative obbligatorie per le responsabilità connesse all'esercizio delle professioni di avvocato e commercialista.

LA NUOVA PRASSI ASLA-UNI PER L'ACCREDITAMENTO E LA CERTIFICAZIONE CON LA NORMA 11871 - IL CONVEGNO DI CASSA FORENSE

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