Avvocati in regime forfettario nel mirino del Fisco
Il Coa Roma denuncia l'arrivo di migliaia di lettere per meri errori formali con l'invito a pagare 250 euro per mettersi in regola
Professionisti nel mirino del Fisco per semplice errori formali. "Gentile Contribuente, desideriamo informarla che abbiamo riscontrato una possibile anomalia nella sua dichiarazione...". Cominciano così le lettere di compliance che l'Agenzia delle Entrate, spiega il Coa di Roma, sta inviando in questi giorni a migliaia di professionisti forfettari, "colpevoli" di non aver compilato uno o più righi del Quadro RS, non indicando quindi "alcun dato sull'attività di lavoro autonomo nel prospetto".
All protesta delle associazioni di categoria, si unisce dunque anche la voce dell'Ordine degli Avvocati di Roma. "A nostro avviso si tratta di una richiesta illegittima - commenta il Presidente Paolo Nesta - da un lato perché si tratta di dati già in possesso dell'Agenzia delle Entrate, dall'altro perché comunque si tratta di errori formali che non danno luogo a maggiori imposte".
"Se ritiene che la nostra segnalazione sia corretta - prosegue la missiva delle Entrate - può regolarizzare la sua posizione mediante il ravvedimento operoso (articolo 13 del Dlgs n. 472/1997) beneficiando di sanzioni ridotte. In questo caso dovrà presentare una dichiarazione integrativa e versare la sanzione pari a 250 euro".
"Capiamo l'esigenza di fare cassa sempre e comunque - conclude Nesta - ma qui, peraltro, si tratta di soggetti che versano in condizioni economiche non brillanti e che verrebbero penalizzati ulteriormente per delle mere violazioni formali. È auspicabile che l'Agenzia delle Entrate, in uno spirito di non contrapposizione con il contribuente, prenda atto delle legittime doglianze di quanti hanno ricevuto le lettere di compliance , evitando l'applicazione di sanzioni che si rivelerebbero ingiustamente afflittive".