Il nuovo classamento deve permettere al contribuente di capire i parametri utilizzati
L'Agenzia del territorio deve enunciare sia il fattore posizionale che quello edilizio
In tema di nuovo classamento il contribuente deve essere messo nelle condizioni di conoscere tutti i parametri utilizzati dal Territorio nell'effettuare tale operazione. Lo chiarisce la Cassazione con l'ordinanza n. 9303/21.
I due fattori. Si legge nella decisione che ai fini dell'individuazione dell'esatto valore reddituale dell'immobile, indispensabile per l'attribuzione della classe, rileva sia il fattore posizionale, determinato in una microzona e delle qualità dei luoghi circostanti, sia il fattore edilizio, desumibile dai parametri distintivi del fabbricato e della singola unità immobiliare quali dimensione e tipologia, destinazione funzionale, epoca di costruzione, dotazione impiantistica, qualità e stato edilizio, pertinenze comuni ed esclusive e livello del piano. L'atto di classamento va necessariamente motivato e l'obbligo motivazionale deve soddisfare la conoscenza del contribuente nel senso che l'amministrazione finanziaria è tenuta a indicare nei suoi atti "i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisone dell'amministrazione". La dichiarazione a carico degli intestatari dell'immobile avviene con la presentazione al Territorio competente di un atto di aggiornamento predisposto da un professionista tecnico abilitato (architetti, geometri e altri) attivando la procedura Docfa. A fronte di tali dichiarazioni l'Ufficio può effettuare i dovuti controlli e attivare eventuali rettifiche d'ufficio, che vanno notificate ai soggetti intestatari. Quando è, invece, l'Agenzia del territorio a indicare un certo classamento questa dovrà indicare le trasformazioni edilizie intervenute e con altro atto il provvedimento con cui si è provveduto alla revisione dei parametri relativi alla microzona. Tali specificazioni sono necessarie per rendere possibile al contribuente di conoscere i presupposti del riclassamento.
Il principio di diritto. Di qui il principio di diritto secondo cui "In tema di estimo catastale, il nuovo classamento, soddisfa l'obbligo motivazionale se oltre a contenere il riferimento ai parametri di legge generali, quali il significativo scostamento tra il valore di mercato e il valore catastale…consente al contribuente di evincere gli elementi come la qualità urbana del contesto nel quale l'immobile è inserito, la qualità ambientale della zona di mercato in cui l'unità è situata e che in concreto hanno inciso sul diverso classamento…".