Va rimessa alla Corte di giustizia dell'Unione europea la questione se l'articolo 20, paragrafo 2, della direttiva 2010/75/UE deve essere interpretato nel senso che esso osti a una disciplina interna (come quella vigente in Italia ai sensi dell'art. 29 nonies, comma 1, d.lgs. 152/2006) la quale preveda che, a seguito della comunicazione con cui il gestore informa l'autorità competente che intende apportare una modifica alla propria installazione, da lui qualificata non sostanziale, decorso un termine di sessanta giorni, nel silenzio dell'autorità competente, la modifica sia comunque tacitamente autorizzata, anche se in seguito risultasse una modifica sostanziale. Così il Tar Brescia ordinanza 506/2025
Se nelle intenzioni del legislatore gli istituti di semplificazione amministrativa si pongono quale strumento indefettibile per raggiungere gli obiettivi di celerità ed efficienza dell'esercizio del potere pubblico, sotto la lente di ingrandimento degli interpreti tale ricorso trova sempre più spesso delle battute di arresto e ciò specialmente se in gioco entrano interessi sensibili oggetto di disciplina di matrice europea.
In tali ipotesi le finalità proprie del diritto nazionale devono essere perseguite...
Legge italiana sullo spazio, un modello se l'attuazione sarà efficace e concreta
di Giulio M. Salerno - Professore ordinario di diritto costituzionale presso l'Università di Macerata