Colui che agisce per far valere la pretesa risarcitoria che sarebbe stata azionabile dal proprio genitore defunto può provare l'avvenuta accettazione tacita dell'eredità anche mediante l'esercizio dell'azione giudiziaria volta a far valere i diritti spettante al proprio dante causa, ma a condizione che sia stato provato – o risulti incontestato in quel giudizio – il suo status di figlio. Lo ha stabilito la Cassazione con l'ordinanza 16594/2025.
È un semplice adempimento a carattere burocratico, ma non si può fare a meno della certificazione di stato civile che attesti la qualità di figlio in capo di chi agisca iure hereditario per i crediti del proprio genitore cui sia subentrato per successione legittima, ove il relativo status di figlio venga posto in dubbio dalla controparte: ce lo ricorda la Terza Sezione della Cassazione nell'ordinanza 14 gennaio-20 giugno 2025 n. 16594 che ha ritenuto, proprio per la carenza della produzione di tale...
Legge italiana sullo spazio, un modello se l'attuazione sarà efficace e concreta
di Giulio M. Salerno - Professore ordinario di diritto costituzionale presso l'Università di Macerata