Professione e Mercato

Il valzer delle poltrone negli studi legali

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di Elena Pasquini

A tutela delle eccellenze italiane, crescono i dipartimenti IP. La proprietà intellettuale e i suoi derivati, come marchi, brevetti, diritto d’autore, fanno registrare un costante flusso nei movimenti dei professionisti: sembra una ulteriore conferma dell’aumentata attrattività delle imprese italiane per gli investitori stranieri fatta registrare da una recentissima ricerca commissionata al Politecnico di Milano dallo studio legale Hogan Lovells.

Tra gli specialisti in Intellectual Property che hanno appena cambiato lo studio per il quale operano c’è Rocco Lanzavecchia . Il ritorno alla libera professione dopo l’esperienza in house e la collaborazione di oltre quattro anni con Simmons & Simmons in qualità di supervising associate, lo porta nel quartier generale di Martini Manna, boutique specializzata in diritto industriale, privacy, diritto commerciale e dell’information technology.
Lanzavecchia entra in studio come salary partner forte dell’esperienza nell’assistenza ad aziende nazionali e internazionali nelle materie di sua competenza che, tra le altre, prevedono una specializzazione nel diritto dell’arte.

Stesso settore per Emanuela Verrecchia , nuovo senior associate di Bird & Bird Milano. Il suo ingresso rafforza il ponte con la Cina e l’Oriente poiché incrementa, attraverso un interlocutore affidabile sul posto, l’assistenza che lo studio può garantire attraversi i propri uffici di Pechino, Shanghai e Hong Kong. L’esperienza ultraventennale dell’avvocato Verrecchia, d’altro canto, è particolarmente interessante. Gli ultimi dieci anni l’hanno vista risiedere in Cina e specializzare le proprie competenze in ambito IP nei settori dell’automotive, del manifatturiero e dei prodotti di lusso. Parla sei lingue e all’attività professionale affianca la scrittura del blog “Cina di Frontiera” e, insieme a Sergio Nava, la scrittura e lo speakeraggio della rubrica radiofonica “L’ideogramma” di Radio24.

Il movimento in ambito societario sposta Lodovico Artoni da Tonucci & Partners a Poggi & Associati. L’avvocato entra come partner nella struttura dedita all’attività di M&A per consolidare il gruppo di lavoro operativo in questa branca del diritto che vede aumentare il numero di operazioni concluse. Sarà di stanza su Milano, a conferma del progetto di crescita della sede milanese, dal punto di vista qualitativo e quantitativo dei professionisti impegnati.
Nel curriculum vitae di Artoni, specializzato in diritto societario, figurano esperienze in Allen & Overy, Russo De Rosa e, per l’appunto, Tonucci & Partners.

A quanto si legge sul profilo LinkedIn dell’avvocato Andrea Ferrarese , novembre ha portato una novità nel profilo dei professionisti impiegati in Lombardi Segni e Associati. Nel dipartimento di Banking & Finance entra come associate dopo aver scritto la parola “fine” sulla propria esperienza come trainee in Laghi Leo Spangaro per il quale ha assistito clienti interni ed esteri in operazioni domestiche e cross border relativamente a progetti finanziari e di private equity.

Fresca di nomina, Sara Biglieri si prepara al nuovo ruolo di Europe head del Litigation Group di Dentons, per il quale sarà anche co-head della practice Litigation and Dispute resolution al fianco di Barton Legum e Jean Christophe Honlet. Le resta il coordinamento del dipartimento Contenzioso e Arbitrato in Italia, ruolo assunto fin dal suo ingresso in Dentons, nel febbraio del 2016. Sotto la sua guida, il dipartimento ha raggiunto l’ottimo risultato di essere tra i più produttivi dello studio, con il 20% del fatturato complessivo attribuibile alle operazioni concluse dal “team Biglieri”.

Dati di rilievo, quelli sul fatturato, che non possono essere ignorati in una visione d’insieme propria dei managing partner. In questo filone si inserisce la ricerca commissionata dallo studio Hogan Lovells alla School of Management del Politecnico di Milano relativamente agli investimenti esteri in Italia nel periodo 2013/2016 su un campione di società italiane medie e medio-grandi e con un fatturato tra i 50 e i 500 milioni di euro. Trend in crescita per le operazioni M&A che si porta dietro, grazie ai capitali in ingresso e all’apertura a nuovi mercati figlia degli investimenti, una diffusione del know how aziendale e delle eccellenze realizzate attraverso quelle stesse competenze. Da tutelare.

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