La perdita di un dente integra l'aggravante dell'indebolimento permanente di un organo
In materia di lesioni personali, l'avulsione di un dente incisivo integra l'aggravante di cui all'articolo 583, comma 1, n. 2, del Cp, perché idonea a determinare un indebolimento permanente dell'organo della masticazione, per la cui configurabilità è sufficiente una menomazione anche minima, purché apprezzabile, della potenzialità dell'organo. Lo ha detto la Cassazione con la sentenza n. 4177 del 2015.
Gli orientamenti della giurisprudenza - La giurisprudenza è costante nel ritenere, in tema di lesioni personali, che integra l'aggravante dell'indebolimento permanente di un organo (articolo 583, comma 1, n. 2, del Cp), anche l'avulsione di un solo dente incisivo, in quanto occorre far riferimento alla naturale funzionalità dell'organo, finanche indipendentemente dalla possibile applicazione di una protesi dentaria (sezione II, 3 giugno 2010, Ben Ali).
Nella stessa prospettiva, l'aggravante è stata ravvisata nell'ipotesi di plurime fratture dentarie (sezione V, 5 febbraio 2013, M.) e in quella della sublussazione e successiva devitalizzazione di un dente (sezione V, 4 luglio 2011, B.).
Menomazione anche modesta - Ciò nell'ottica di ritenere sufficiente, per l'integrazione dell'aggravante, una menomazione comunque significativa dell'organo, anche se modesta, e irrilevante la possibilità successiva di interventi medici solutori e ripristinatori.
Corte di cassazione - Sezione V - Sentenza 28 gennaio 2015 n. 4117
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di Giulio M. Salerno - Professore ordinario di diritto costituzionale presso l'Università di Macerata