Comunitario e Internazionale

La Sovranità digitale tra ordine costituzionale e sicurezza nazionale

La sovranità si deve confrontare in maniera sempre più palese ed organica con il moto centripeto prodotto dalla digitalizzazione e dalla globalizzazione

immagine non disponibile

di Marco Proietti*

"Il futuro è già qui, solo non è ancora equamente distribuito".
Con queste parole di William Gibson si può pensare di affrontare un tema oramai più che di attualità, e che coinvolge la società in tutte le sue forme: lo Stato e i suoi apparati, i corpi intermedi, il privato, il singolo cittadino.

Parliamo appunto di cyber security ovvero di quel complesso di norme, provvedimenti e interventi (di vario rango nella scala della gerarchia delle fonti) elaborate al fine di intervenire per la tutela di chi opera nel mondo digitale, quindi tutti. Proprio tutti perché viviamo oramai perfettamente immersi nel c.d. internet of things (I.O.T.) ove ogni oggetto è connesso alla rete, la nostra vita è costantemente oggetto di monitoraggio diretto o indiretto che sia l'utilizzo del cellulare oppure una televisione di ultima generazione, il GPS di un'automobile, l'utilizzo della domotica per le abitazioni private, per gli hotel ed i servizi alla persona, i controlli a distanza per i lavoratori e la video sorveglianza.

È un sistema molto articolato, complesso per certi aspetti, che con lo sviluppo di internet ha determinato un vero e proprio shock tecnologico e, dunque, sociale, come non si aveva probabilmente dai tempi della Rivoluzione Industriale: non è un caso, infatti, se in molti hanno ribattezzato questa come la fase della Quarta Rivoluzione Industriale oppure, meglio ancora, come Rivoluzione digitale 4.0.
Andiamo con ordine.

Un mondo in evoluzione: le crisi cibernetiche

"In considerazione dell'accresciuta esposizione alle minacce cibernetiche si è imposta nell'agenda nazionale la necessità di sviluppare, in tempi brevi, idonei e sempre più stringenti meccanismi di tutela".

Questo l'incipit di un documento prodotto sulla sicurezza cibernetica dal sevizio Studi della Camera dei deputati nello scorso autunno. Documento che sintetizza l'attività di produzione normativa iniziata dal 2016 a livello europeo, proseguita a livello nazionale negli anni che vanno dal 2018 al 2021, con, in quest'ultimo anno, l'istituzione della Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Senza dimenticare la cornice sostanziale costituita dal PNRR.

Il verificarsi, e il devastante perdurare, della guerra in Ucraina, punteggiata da un significativo aumento delle intrusioni e degli attacchi cibernetici e da una autentica guerra ibrida, ha poi determinato una "decretazione d'urgenza" che consentisse quanto meno l'adeguamento del livello base di protezione di reti e sistemi informativo-informatici.

Che cosa è la Sovranità digitale?

La sovranità, concetto terribile e limite del diritto, si deve confrontare in maniera sempre più palese ed organica con il moto centripeto prodotto dalla digitalizzazione e dalla globalizzazione.

In tale direzione è certamente opportuno analizzare come avviene la costruzione di uno Stato digitale, non inteso solo nelle sue sfumature amministrativistiche connesse alla emersione di servizi pubblici digitali, al C.A.D., alla identità digitale, ma anche alla sua profonda, costituzionalistica natura di ordinamento basato sull'esercizio della sovranità, da parte del popolo, in un dato ambito territoriale.

I classici formanti della teoria generale dello Stato, di cui la sovranità è perno essenziale, vengono sottoposti a molteplici pressioni dal digitale, dalle sue logiche, dalla sua liminale consistenza che sembra trascendere confini, barriere, norme, regole giuridificate elaborate in un dato ordinamento: in questo senso pertanto ci si interroga, su quali siano le dinamiche e le caratteristiche di uno Stato sovrano digitale, avendo come stella polare i canoni costituzionali, dalla nuova cittadinanza emergente e modellata dalla natura in apparenza invisibile della Rete al ruolo dei dati personali, dalla semi-statalizzazione delle grandi piattaforme digitali capaci di rivaleggiare, e in alcuni casi primeggiare, con gli Stati nazionali al ruolo in apparenza recessivo del territorio e del diritto nazionale.

A completamento di questa riflessione devono poi essere analizzati gli elementi e gli aspetti funzionali e giuridici di estrinsecazione della sovranità digitale, dalla classica cybersecurity alle nuove forme di cyberwarfare, passando per le dinamiche digitalizzate di lavoro alla costituzione, necessitata, di nuovi organismi tecnico-amministrativi, come l'Agenzia Nazionale per la Cybersecurity, che siano al tempo stesso snodi di espressione della sovranità e presidi di sicurezza: con un focus particolare sui complessi framework normativi, spesso di derivazione euro-unitaria, come le direttive NIS 1 e NIS2 , cui l'Italia sta dando attuazione nel generale quadro di un adattamento funzionale della propria morfologia statale alle sempre più radicali sfide poste dal mondo digitale.

____
*A cura dell'Avv. Marco Proietti – Foro di Roma


Per saperne di piùRiproduzione riservata ©