Immobili

Legittima la multa al condomino che parcheggia stabilmente l'auto nel cortile senza rispettare i tempi di carico e scarico

Il divieto di parcheggio era diretto a garantire che tutti i condomini potessero usare il cortile, limitando la sosta a mezz'ora per carico e scarico

di Giampaolo Piagnerelli

«Le determinazioni dell'assemblea condominiale relative alla limitazione paritaria dell'uso del cortile come parcheggio, come quelle che viceversa assegnano posti auto ai singoli condomini, non alterano la destinazione della cosa comune, ma si limitano a renderne più ordinato e razionale l'uso paritario secondo le rispettive circostanze, cosicché tali delibere non richiedono maggioranze qualificate».Questo il principio di diritto richiamato dalla Cassazione con la sentenza n. 7385/23.
Venendo ai fatti con citazione del 6 dicembre 2013, un soggetto, proprietario di un'unità immobiliare nel condominio, conveniva il condominio medesimo e l'amministratore dinanzi al tribunale, per impugnare le delibere condominiali del 12 marzo 2013, che ordinava un divieto di parcheggio nel cortile, e del 26 settembre 2013, che applicava sanzioni nei confronti dell'attrice per la violazione del divieto. Inoltre, l'attrice domandava la condanna in solido del condominio e dell'amministratore al risarcimento dei danni cagionati dalle due delibere, nonché la revoca dell'amministratore per irregolarità nello svolgimento del proprio lavoro.
Secondo la Cassazione nel caso di specie, il divieto di parcheggio era diretto a garantire che tutti i condomini potessero usare il cortile, limitando la sosta a mezz'ora per carico e scarico. I Supremi giudici, infine hanno rigettato la domanda dell'attrice per avere la Corte d'appello di Venezia stilato la sentenza a mano in calligrafia di difficile lettura e per buona parte incomprensibile, con conseguente incertezza su tutti i capi. Secondo gli Ermellini, tuttavia, il motivo è infondato in quanto non esiste (né sarebbe configurabile ex articolo 156, comma 2 del cpc) alcuna comminatoria di nullità della sentenza per essere essa stata scritta a mano, purché il testo sia comprensibile e, quindi, idoneo a raggiungere il suo scopo. (sul punto si veda anche la sentenza della Cassazione n. 6307/2020)

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©