Mario Mistretta: «Un aiuto ai giovani notai con il prestito d’onore»
La Cassa del notariato festeggia i suoi primi 100 anni. Per celebrare questo traguardo, ha organizzato per oggi un convegno dal titolo «Futuro, diritti e globalizzazione asimmetrica».
Presidente Mistretta di cosa si parlerà al convegno di oggi ?
È una giornata a cui si sono iscritti oltre 700 notai ed è divisa in due parti. Ci sarà prima una riflessione diretta al mondo, cioè al nostro presente verso il futuro di questa globalizzazione dove i diritti hanno qualche problema ad essere collocati. Ascolteremo personalità che hanno la capacità di leggere presente e futuro: è previsto un intervento del Cardinale Ravasi e ci sarà una tavola rotonda dove parleranno un filosofo, un’esperta di intelligenza artificiale, un imprenditore che ha costituito la prima benefit corporation italiana e un giurista. Alla categoria e alla previdenza sarà invece dedicata la seconda parte del convegno. Sarà l’occasione per confrontarci con la base e raccogliere suggerimenti per un welfare attivo.Sarà anche l’occasione per premiare i notai che hanno cento o più anni, e sono più di uno, e i più giovani notai in esercizio (28 anni).
A proposito di welfare quali iniziative nuove avete messo in campo?
La più significativa è il prestito d’onore, riservato ai notai di nuova nomina, che possono chiedere alla banca con cui abbiamo fatto una convenzione fino a 60mila euro per aprire e avviare lo studio professionale senza dover dare alcuna garanzia e senza pagare gli interessi che vengono addebitati alla Cassa. Nell’ultimo anno e mezzo i giovani hanno avuto prestiti d’onore per otto milioni di euro. C’è poi la copertura sanitaria che sta per scadere e che presto sarà rinnovata e arricchita.
Avete in programma altre iniziative rivolte ai giovani?
Nella nostra categoria, nei prossimi due anni, saranno immessi mille nuovi notai e quindi la Cassa sta pensando di ampliare il welfare innovativo diretto a sostenere la professione. Vogliamo trovare idee, progetti specifici e master da finanziare e il Convegnodi oggi è l’occasione per raccogliere proposte e stimoli dalla base.
Nella Cassa del notariato si registra il gap tra donne e uomini presente in molte professioni?
Da noi le donne sono aumentate in maniera importante, rappresentano il 35% dei notai e fra le giovani leve siamo praticamente alla pari. I motivi sono due, le donne sono più studiose, e quindi vincono il concorso più facilmente, inoltre è una professione che consente di gestire anche la famiglia.
Nella categoria non c’è differenza tra uomini e donne e neppure i clienti sembrano avere una “preferenza” di genere.
La Cassa è pronta all’arrivo di altri duemila notai entro il 2020?
Nell’attuale bilancio attuariale abbiamo già incorporato i nuovi ingressi. Sicuramente è un elemento che chiede di prestare attenzione all’equilibrio dell’ente. I giovani sono una risorsa importante, perché pagheranno le pensioni degli anziani. È da sottolineare che nella nostra Cassa l’età pensionabile è di 75 anni. La longevità degli italiani è un’ottima cosa, ma nella previdenza va gestita.