Professione e Mercato

Studi legali all’estero in pool con soci europei

Nuove modalità organizzative si stanno affacciando di recente, nella convinzione che il classico “desk” non sia più sufficiente

di Massimiliano Carbonaro

Per molti studi andare all'estero è un’esigenza strategica, sia per presidiare nuovi mercati che per meglio assistere le imprese italiane che guardano fuori dal Paese. Ma non c’è una sola ricetta per l’internazionalizzazione. E, al contrario, nuove modalità organizzative si stanno affacciando di recente, nella convinzione che il classico “desk” non sia più sufficiente. Al contrario, la conquista di nuovi mercati passa sempre di più per forti legami con altre realtà. Vediamo qualche esempio.

Una nuova società

Pirola Pennuto Zei & Associati ha appena sottoscritto un accordo con gli studi legali Fidal (francese) e Luther (tedesco) allo scopo di operare in ambito internazionale sotto l’insegna di Unyer, neonata società di avvocati con sede a Zurigo, partecipata dagli stessi tre studi. Per Pirola una mossa dettata dal fatto che pur essendo molto radicato nel territorio nazionale ha un 50% circa di clienti che o sono imprese straniere con sedi in Italia o imprese italiane con sedi all’estero. «Unyer è un’alleanza costituita da firm – spiega l’avvocato Massimo Di Terlizzi, co-managing partner di Pirola – che hanno lo stesso modello e le stesse dimensioni e questo ci permette di presentarci come una realtà unica europea specialmente su mercati come Stati Uniti e Asia». Si punta ad allargare l’alleanza ad altri paesi con un modello flessibile, che garantisce indipendenza sul fronte domestico e nelle decisioni interne, ma che condivide strategie e investimenti. «Funziona su due binari - aggiunge Di Terlizzi : uno internazionale, con regole comuni, e uno domestico, con regole che proprie di ciascuna insegna».

Anche Nctm ha dato vita insieme ai colleghi francesi di Altana e tedeschi di Beiten Burkhardt una società di diritto svizzero: ADVANT. Indipendenti nelle rispettive giurisdizioni, gli studi incorporano il nome ADVANT nelle denominazioni sociali e agiscono come un’unica realtà sul mercato europeo. «Vogliamo poter dire ad una multinazionale – spiega Vittorio Noseda, socio e consigliere di amministrazione di ADVANT-Nctm – che se pensa all’Europa noi possiamo dargli un unico servizio». Il tornaconto non sarà solo economico. «C’è un beneficio culturale: abbiamo uno scambio continuo e strategico, dai fornitori ci presentiamo come una realtà unica, sulla contrattualistica ultraspecialistica ora possiamo confrontarci con gli altri colleghi internazionali». Certo non si tratta di un passo facile, richiede un confronto con i propri soci periodico, bisogna coordinare le politiche It, cambiare i software e allineare i database.

Il code-sharing

Grimaldi nel 2019 ha dato vita alla Grimaldi Alliance, un network in continua crescita. Nello stringere rapporti con altri studi internazionali l’alleanza si rifà all’esperienza dei trasporti aerei mantenendo un ruolo centrale per il fondatore. «Grimaldi è il pivot e ha accordi bilaterali con gli altri studi nel mondo – commenta il managing partner Francesco Sciaudone - che operano in esclusiva con noi sulla base di un rapporto di code sharing in cui i ricavi generati tra i paesi vengono divisi in modo paritetico, indipendentemente da chi ha trovato il cliente o chi ci ha lavorato».

Il network

Lexia Avvocati è entrato come membro fondatore e partner italiano esclusivo per l’Italia in FinTech Lawyers Group, network europeo specializzato appunto nel FinTech. «In questo modo abbiamo i nostri riferimenti – spiega Francesco Dagnino, managing partner della sede milanese – per le operazioni multigiurisdizionali. Mentre per tutto quello che non è il Fintech abbiamo accordi di best relationship in vari Paesi». Strategia identica per Lexellent che nel 2013 ha contribuito a far nascere Ellint, network specializzato in diritto del lavoro. «Ci consente di mantenere la nostra identità – commenta la managing partner Giulietta Bergamaschi – ma allo stesso tempo di godere di una visibilità internazionale e di partecipare a gare che richiedono una sede in altri paesi».

Il club

Un’ ulteriore strada è quella dello studio di consulenza societaria e tributaria Pugliese che oltre a far parte del network SFAI legato alle materie fiscali, partecipa ad un network super specializzato come Corporate Tax Alliance, in cui si aderisce come singoli professionisti: «CTA è singolare – spiega Walter Pugliese – è un club di esperti fiscali per problematiche di fiscalità internazionale».

I MODELLI IN EVOLUZIONE

1- La societÀ

Partecipata da più studi

È una realtà formata da studi di nazionalità diversa, con lo scopo di operare in ambito internazionale sotto un’unica insegna, mentre consente agli studi nel loro Paese la completa indipendenza. Prevede un accordo di bestfriendship su base esclusiva, ha un membro solo per nazione.

2- Il network

Con lo studio guida

L’entry point è lo studio fondatore che funge da pivot e stringe con gli altri studi di varie nazionalità accordi in esclusiva, man mano che vengono associati al network. Senza fee di ingresso, prevede la condivisione dei ricavi in base ad un meccanismo di code sharing (mutuato dai trasporti aerei) per cui vengono ripartiti in modo eguale. Lo studio guida si occupa anche di far convergere studi di diversi paesi che devono lavorare tra di loro.

3- Il network specializzato

Tra pari

Si entra come membro fondatore e partner di un network specializzato in un determinato settore con l’obiettivo di ampliare la rete in più giurisdizioni. Pensato per studi di primissima fascia su una determinata materia, in grado di avere modalità e approccio al cliente simile agli partecipanti. Il network non produce reddito, fa attività di networking e di comunicazione.

4- Il club

Per singoli professionisti

Creato da persone, da professionisti super specializzati in alcune materie. È pensato per iniziative internazionali particolari e complesse, favorisce la nascita di relazioni personali

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