Festival della Giustizia - Nordio: l’Avvocato entra in Costituzione
Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio è intervenuto questa mattina alla 4° edizione del Festival dal titolo “Una “Costituente” per l’Avvocatura?”. L’evento organizzato dall’Aiga e da 4cLegal con Il Sole24ORE come media partner è in corso a Roma presso la sede del Cnel
“Vorrei annunciare una cosa che per noi costituisce uno step quasi epocale: la dignità della figura dell’avvocato entrerà in Costituzione. Come sapete è in corso di elaborazione una procedura in questo senso, ma una cosa è certa la figura dell’avvocato avrà una menzione autonoma proprio come elemento strutturale della giurisdizione, come elemento essenziale e quindi con la stessa dignità degli altri soggetti. Il testo sarà portato fra non molto in Consiglio dei ministri all’interno di una riforma costituzionale che contemplerà diversi aspetti”. Lo ha detto questa mattina il Ministro della Giustizia Carlo Nordio in un videomessaggio di saluti inviato al 4° Festivale della giustizia dal titolo “Una “Costituente” per l’Avvocatura?” in corso a Roma presso la sede del Cnel. L’evento è organizzato dall’Aiga e da 4cLegal ed il Sole24ORE come media partner.
Nordio è poi tornato sul tema della separazione delle carriere: “La cosiddetta cultura della giurisdizione -ha detto - poggia su un tavolo di tre gambe: l’accusatore, il difensore, il giudice, e ci deve essere pari dignità formale e sostanziale tra i soggetti che sono tutti protagonisti della giurisdizione. Quindi quando sento parlare di cultura della giurisdizione che sarebbe vulnerata nel caso di separazione delle carriere rispondo sempre che non condivido questo concetto, come se la cultura della giurisdizione fosse limitata al pubblico ministero e al giudice, cioè al mondo della magistratura ma la giurisdizione o viene intesa in senso latino come ius dicere e quindi spetta esclusivamente al giudice oppure è la dialettica processuale e quindi spetta pari dignità all’avvocato al pubblico ministero e a chi deve giudicare”.
Nordio ha poi parlato dell’ingresso dell’intelligenza artificiale nel mondo del diritto affermando che “può essere una difficoltà, ma può essere anche una opportunità” e che comporterà un cambiamento “nella stessa struttura degli studi di avvocati”. “Come tutti gli strumenti dell’uomo, anche l’intelligenza artificiale è uno strumento neutrale in sé, per sé, non è né buono né cattivo, dipende dall’uso”.
Il Ministro ha poi detto che il male della giustizia è la “lentezza” dovuta alla burocrazia “che noi cerchiamo di snellire e alla carenza di magistrati”. “Entro il 2026 – ha annunciato - per la prima volta, almeno dal dopoguerra, colmeremo gli organici della magistratura, che sono al di sotto del 15%, sono in corso tre concorsi, altri due sono immediati. E questo sarà ovviamente foriero di un’accelerazione di quella giustizia i cui ritardi ci costano, come sapete, più due punti di PIL”. “Ma - ha aggiunto - sarà anche una facilitazione per la vostra professione”. L’ufficio del processo sarà “potenziato”.
Infine Nordio ha affermato di avere una “altissima considerazione della vostra toga, quasi sacerdotale. Senza la presenza dell’avvocato, la democrazia non solo sarebbe monca, sarebbe inesistente la soltanto nelle dittature l’avvocato o non esiste. O è assoggettato a quello che è l’ordine politico”.
Per il presidente dell’Aiga, Carlo Foglieni, il titolo del Festival è arrivato nel momento giusto “perché sono in discussione riforme dell’ordinamento costituzionale, a partire dall’ordinamento giudiziario, e poi la separazione delle carriere, il Consiglio superiore della magistratura, la riforma del cosiddetto premierato forte e non ultimo l’autonomia differenziata. È un momento delicato e importante per quello che può essere un passaggio epocale. Perché quando si tocca la Costituzione si parla del DNA del nostro paese”. “La giovane avvocatura - ha detto - non ha un approccio ideologico, ma tecnico”. Foglieni ha poi ricordato che l’avvocatura “non sta ferma perché stiamo riscrivendo la nuova legge professionale, l’obiettivo è quello di renderla al passo con i tempi, con la possibilità di esercitare la professione in un modo non più tradizionale ma in modo innovativo, soprattutto legato al tema della consulenza”.
Per Alessandro Renna, fondatore e Ceo di 4cLegal, “parlare di costituente dell’Avvocatura significa anche alludere a un momento di nuova Fondazione. Oggi, quando parliamo di tecnologie, di sostenibilità, parliamo di due motori che stanno cambiando tutto. E la domanda è, l’avvocatura rispetto a questi temi dov’è?”. Renna ha poi richiamato un recente report di Goldman Sachs del 2023 sugli effetti dell’intelligenza artificiale da cui risulta che il settore più impattato da un rischio di sostituzione è proprio il settore legale. Se questo – ha proseguito - lo mettiamo in correlazione con quello che dice l’ultimo rapporto Censis Cassa forense, secondo cui alla domanda quali sono i fattori di rischio per i redditi degli avvocati nel futuro, soltanto il 6% degli avvocati risponde l’intelligenza artificiale, ecco questa distonia tra quelli che saranno gli impatti dell’intelligenza artificiale nel settore legale e la percezione del rischio da parte dell’avvocatura è un dato che deve far riflettere”.